Ancora una volta l'Europa deve fare i conti con i turchi.
L'islam torna all'attacco dopo le sconfitte subite nel corso dei secoli che
non hanno cancellato l'idea di dominare il vecchio Continente e sostituire la
croce con la mezzaluna.
Vienna deve subire un nuovo assedio turco dopo quello di centocinquant’anni
prima del 1529,all’epoca brillava la figura di Solimano il Magnifico,adesso
anche se non c’è un governatore altrettanto famoso,l’islam torna all’offensiva.
Il secondo assedio sarà risolto da una battaglia sempre alle porte di Vienna
che per fortuna,eviterà alla città danubiana di cadere nelle mani dei credenti
di Maometto.
Nel 1673 i Turchi guidati dal comandante in capo Karà Mustafà,in guerra
contro l'impero asburgico assediano Vienna il 14 luglio 1683. Il comandante in
capo austriaco von Starhemberg,rifiuta di arrendersi alle truppe ottomane e
decide di asserragliarsi disperatamente in città.
La situazione appare disperata: nella capitale dell'impero la famiglia
imperiale fugge insieme a dignitari e ambasciatori stranieri,i cittadini sono
terrorizzati e per evitare di concedere agli assedianti posti di riparo troppo
vicini alle mura,distruggono le case costruite al di fuori della cinta muraria.
L'assedio durerà due lunghissimi mesi.
Ancora una volta abbiamo la coincidenza delle date: il 14 luglio 1683 iniziò
l'assedio di Vienna; il 14 luglio di 106 anni dopo inizierà la Rivoluzione
Francese. Corsi e ricorsi storici.
L'esercito turco possedeva una artiglieria abbastanza scadente e antiquata
per poter abbattere le solide mura austriache che circondavano la capitale,in
compenso però le truppe musulmane erano abilissime nello scavare mine che
avevano il compito di far cedere parti delle mura o danneggiarle gravemente. I
lavori per la preparazione delle mine iniziò alacremente,la conquista di Vienna
sembrava questione di tempo.
A peggiorare la situazione ci si misero anche 3-4mila tartari provenienti
dall'est che presero a saccheggiare e incendiare i dintorni della capitale.
Gli stati tedeschi alleati dell'Austria sapendo che gli Asburgo,in lotta
decennale contro la Francia di Luigi XIV, temevano che il sovrano francese
potesse approfittare di questa congiuntura per sferrare un attacco al Sacro
Romano Impero da ovest. Per fortuna il Papa,obbligò il sovrano francese a
dimostrare la sua fede cattolica,inviando una flotta nei pressi di Algeri. Il
pericolo di un altro attacco (questa volta dai francesi che erano cattolici
come gli austriaci) era scongiurato,ma la situazione a Vienna divenne
insostenibile: parti delle mura furono gravemente rovinate dai lavori di
minatori turchi che lavoravano incessantemente per indebolire le possenti
difese viennesi.
L'imperatore Leopoldo I,riuscito a sfuggire all'assedio riuscì a formare una
coalizione di cui fa parte il re di Polonia Giovanni III Sobiesky,la minaccia
che l'Europa orientale cadesse in mani musulmane era dietro l'angolo. Se Vienna
fosse caduta,la stessa Germania e la Polonia avrebbero fatto la stessa fine,
scatenando un terrificante effetto domino che avrebbe stravolto il
continente,la Germania,infatti era impossibilitata a far fronte a un assalto
turco in quanto uscita economicamente e militarmente devastata dopo la Guerra
dei Trent'anni,una vera e propria Grande Guerra del XVII secolo.
Il Re di Polonia accetta di aiutare l'imperatore asburgico pur senza ricompense
territoriali,in quel momento la minaccia di un cataclisma geopolitico era
imminente.
Karà Mustafà però aveva commesso degli errori: non era riuscito a motivare
la componente non musulmana della sua spedizione militare e all'interno
dell'esercito c'erano sostenitori di una campagna a più corto raggio che
mirasse alla conquista di piccole piazzeforti invece che di grandi città come
Vienna,alcuni erano contrari fin dall'inizio alla spedizione militare e all'assedio.
Anche in campo turco,nonostante fosse la parte assediante c'erano dissapori
malumori e lo stesso comandante commise l'errore di non fortificare le colline
a nord di Vienna cui le sue truppe avevano distrutto un ponte che collegava le
la città danubiana con l'altra sponda. Sarà l'errore decisivo.
Le forze della nuova Lega Santa si riunirono sul "Monte nudo"
pronte allo scontro decisivo contro i turchi di Mustafà,era l'11 settembre,la
stessa data in cui nel 2001 le torri gemelle di New York saranno distrutte
dagli attacchi terroristici. Ancora corsi e ricorsi della storia.
Il giorno dopo incominciò la battaglia: Mustafà attacca per primo per
interrompere le operazioni di dispiegamento dell’esercito nemico e incita i
suoi uomini a aumentare gli sforzi per riuscire a entrare a Vienna,i cui
cittadini, esultanti per i rinforzi, tentano una estrema resistenza.
La battaglia è ferocissima,i turchi sono in difficoltà in quanto non hanno
posto difese per un eventuale attacco che non erano riusciti a prevedere
Dopo diverse ore il comandante musulmano decide di vendere cara la pelle e
cercare disperatamente di entrare a Vienna ormai allo stremo per poi tentare la
resistenza all'interno della città. Il piano non riesce seppure il comando e
l'esercito della Lega Santa diviso da motivi religiosi e lingua offra a Mustafà
un punto debole su cui puntare,infatti le manovre della Lega sono lente e
caotiche,Mustafà cerca di contrattaccare nei punti deboli dello schieramento
cattolico,ma seppur ben indirizzati la carenza di uomini,la stanchezza pongono
l'esercito turco in condizione di inferiorità che porta gli assedianti, che nel
frattempo devono fare i conti anche con sortite dei viennesi ,alla sconfitta.
A regalare alla lega Santa la vittoria finale ci pensano i 3000 ussari
guidati dal re Giovanni III Sobiesky (4 corpi di cavalleria,uno tedesco e tre
polacchi) lanciati alla carica. Gli ussari sterminano quello che rimane
dell'esercito turco che lascia sul terreno migliaia e migliaia di
uomini,saranno circa 15 mila i morti musulmani,contro 2000 della Lega Santa e
2500 feriti.
Vienna e l'Europa centrale erano salve dalla nuova invasione musulmana. La
ritirata dei turchi si trasformò in una rotta: Belgrado capitolò pochi mesi
dopo grazie alle imprese militari di Eugenio di Savoia che partecipò alla
battaglia di Vienna. Karà Mustafà che aveva fatto uccidere Ibrahim Buda, sarà fatto
strangolare per ordine del sultano a Belgrado poco prima che questa si
arrendesse.
Per la terza volta (la quarta se si considera anche l'assedio di Vienna del
1529) l'Europa riesce a sventare la minaccia degli arabi prima e dei turchi poi
che minacciarono di invadere e sottomettere alla fede di Maometto il Vecchio
Continente.
La croce vince sulla mezzaluna. Da
questo momento in poi l’Europa non conoscerà più altre minacce provenienti dal
lontano oriente,i futuri guai nasceranno,come sono sempre nati,all’interno del
continente
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